ITALIA, 2012
Regia: Marco Tullio Giordana
Interpreti: Valerio Mastandrea, Michela Cescon
Orario: 17,30 – 20,00 – 22,30
Drammatico. Durata 130 m.

MARTEDI’ 14 DICEMBRE 2012

Milano, 12 dicembre 1969. Subito dopo l’esplosione alla Banca Nazionale dell’agricoltura di piazza Fontana – che uccide 14 persone (salite a 17) e ne ferisce 88 – le indagini della Questura sono tutte orientate verso la pista anarchica. Il commissario Luigi Calabresi e i suoi superiori, Marcello Guida e Antonino Allegra, sono convinti della matrice anarchica della strage cosi come delle decine di bombe esplose in città negli ultimi mesi.
Fra i fermati c’e Giuseppe Pinelli, un anarchico non-violento che Calabresi stima e sa perfettamente estraneo alla strage. E invece arrestato Pietro Valpreda, un ballerino senza scritture, spesso in contrasto con Pinelli: il colpevole ideale, il mostro riconosciuto dal tassista Rolandi che l’ha accompagnato in banca pochi minuti prima dello scoppio.[slider title=”Espandi/Comprimi…”]
Per ottenere da Pinelli la conferma della pericolosità di Valpreda, continuano a trattenerlo oltre i limiti di legge. Dopo 3 giorni di digiuno e insonnia, Pinelli precipita la notte del 15 dalla finestra dell’ufficio di Calabresi. Il commissario non e nella stanza ma – grazie ai goffi tentativi della Questura di giustificare l’accaduto – finisce per essere indentificato come il diretto responsabile.
A Treviso i giudici Pietro Calogero e Giancarlo Stiz – grazie alle rivelazioni di Guido Lorenzon – scoprono una galassia di giovani neonazisti senza partito e senza collare, pronti – di fonte alle lotte studentesche e operaie del ’68/’69 – a gesti clamorosi. Pur coperti e infiltrati dai servizi segreti, alcuni di loro hanno lasciato tracce evidenti. Giovanni Ventura e Franco Freda vengono arrestati insieme ad altri complici.
Calabresi continua a indagare sulla strage. Ora dubita della sua matrice anarchica e pensa piuttosto a legami col traffico internazionale d’armi. Segue la nuova pista fino al Carso dove, due giorni prima di essere assassinato, scopre un deposito clandestino d’armi in uso anche ai neonazisti. Il 17 maggio 1972 Calabresi é ucciso sotto casa.[/slider]


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