LUNEDI’ 26 FEBBRAIO
Corrado (Paolo Pierobon) è un alto funzionario del Ministero degli Interni con una specializzazione in missioni internazionali legate al tema dell’immigrazione irregolare. In ballo ci sono dei fondi europei e una trattativa che coinvolge i dirigenti di un centro di raccolta di migranti a Sabrata e la guardia costiera libica. Lo scopo è quello di fermare o comunque ridurre il flusso di migranti dalle coste africane a quelle italiane. Corrado viene scelto per un compito non facile: trovare in Libia degli accordi che portino progressivamente a una diminuzione sostanziale degli sbarchi sulle coste italiane. Le trattative non sono facili perché i contrasti all’interno della realtà libica post Gheddafi sono molto forti e sono molteplici le forze in campo avverse con cui trattare. C’è però una regola precisa da rispettare: mai entrare in contatto diretto con uno dei migranti. Ad accoglierlo a Tripoli c’è il collega Luigi Colazzi (Giuseppe Battiston) con il quale Corrado visita un centro di raccolta richiedenti asilo. Le condizioni in cui sono tenuti i profughi e la scoperta di un cadavere tenuto nascosto confermano quello che i funzionari già sospettavano: chi gestisce questi centri fa affari con i trafficanti rifornendoli di immigrati. Proprio qui avviene l’incontro con Swada (Yusra Warsama), una donna somala che tenta di raggiungere il marito in Finlandia ed ha perso il fratello in seguito ai maltrattamenti delle milizie libiche. Colpito dalla tragedia personale della donna Corrado cerca di aiutare la giovane, ma il suo desiderio di fare del bene si scontra con il senso del dovere e contro la necessaria, ineluttabile constatazione che il dramma di Swada è solo una goccia nell’oceano di disperazione che lega i disastri africani e la rigida, burocratica Europa nel nodo tremendo dell’emigrazione clandestina…
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L'ordine delle cose (418,7 KiB, 346 hits)