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di: G. Salvatores con: A. Fedaravicius V. Tumalaviciu
Durata 110 min
Orario: 18,00 – 20,15 – 22,30

MARTEDI’ 26 NOVEMBRE 2013

Sul confine moldavo/russo, in una città divenuta una specie di ghetto per delinquenti di varie etnie, vive una comunità singolare che educa i propri figli al crimine. Onesti con i più deboli e feroci con esercito e polizia, i siberiani pregano Dio e impugnano armi, predicando una violenza regolata da prescrizioni ben precise. Siamo tra il 1985 e il 1995, tra il crollo del Muro di Berlino e la conseguente sparizione dell’Unione Sovietica, con tutto quello che questo evento ha poi comportato nei rapporti economici e sociali dell’intero pianeta. Kolima (Arnas Fedaravičius) e Gagarin (Vilius Tumalavičiius) sono due ragazzini amici per la pelle, educati al furto, alla rapina e all’uso delle armi, soprattutto la famigerata “picca”, il coltello a serramanico. Il clan a cui appartengono è quello retto da Nonno Kuzja (John Malkovich), comprensivo ma spietato boss per cui la tradizione siberiana è un valore da conservare nella sua immutabilità. Divenuti ventenni, Kolima e Gagarin vengono attratti da due mondi differenti: il primo resta un “buon siberiano”, si lega umanamente alla giovane minorata Xenja (Eleanor Tomlinson), giovane donna affetta da demenza, che l’educazione siberiana definisce una “voluta da Dio”, da rispettare e difendere. Kolima impara l’arte del tatuaggio (rituale per i siberiani) che, una volta finito in carcere, affina sulla pelle dei galeotti; Gagarin, più impulsivo e arrogante, si lega a un clan che smercia cocaina. Le loro due strade sono destinate a separarsi drammaticamente, per ricongiungersi – qualche anno dopo – su fronti opposti nella dura guerra in Cecenia in cui Kolima va per trovare l’uomo che ha abusato e picchiato Xenja …


postoccupato

La rassegna cinema “invito al cinema” prende parte alle iniziative, curate da diverse associazioni del territorio, per la giornata internazionale contro la violenza di genere. Non ha caso, il 27 Novembre 2013, al cinema Astoria, la programmazzione del  film di Gabriele Salvadores “l’educazione siberiana”, sarà l’occasione per mettere in atto l’iniziativa “Posto occupato” che è’ un’idea, un dolore, un pensiero, un gesto concreto dedicato a tutte le donne .

Si occupa un posto in un cinema, un teatro, un treno, sulla metro o a scuola, per lasciare un segno della nostra presenza: con un giornale, una borsa, un mazzo di chiavi, un cappello. Quel posto è mio, tornerò ad occuparlo. Per molte, troppe donne, non sarà più così.
POSTO OCCUPATO è un’idea, un dolore, un pensiero, una reazione che ha cominciato a prendere forma man mano che i numeri crescevano e cresceva l’indignazione di fronte alla notizia dell’ennesima donna assassinata.
Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto nella società, sul tram, a scuola, in metropolitana.
E noi quel posto vogliamo riservarlo a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga, per simbolizzare un’assenza che avrebbe dovuto essere presenza se non ci fosse stato l’incrocio fatale con un uomo che ha manifestato la sua bestialità, ammantandola di un “amore” che altro non è che disprezzo.
Con un definitivo e ultimo gesto per sancire un presunto diritto di proprietà.
POSTO OCCUPATO è partito il 29 giugno dall’anfiteatro della villa Comunale di Rometta (Messina), luogo di nascita di Maria Andaloro, editore della rivista online “La Grande Testata” e ideatrice del progetto. La prima fila dell’anfiteatro è stata occupata da un paio di scarpe rosse, da un mazzo di chiavi, da una borsa, lì cristallizzati a testimonianza di un delitto.
A partire da questa iniziativa, la speranza di POSTO OCCUPATO è che il “contagio” si estenda anche alle altre città italiane, e che le Istituzioni, i Comuni, i Servizi di ogni genere e i luoghi di aggregazione sociale raccolgano l’invito a riservare un “posto” in memoria delle donne vittime di ogni forma di violenza. E che questa assenza urlasse la mostruosità del suo perché.
Anche al cinema Astoria, la sera del 27 Novembre, saranno lasciati dei posti occupati per tutte quelle donne che sono state uccise dalla violenza degli uomini.

F.T.


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